Di Dio non si butta via niente

Pensavo che nel XXI° secolo essere blasfemi significasse al massimo dire: “Nina Moric? Non mi piace!”, oppure: “Avatar? Mai sentito!”, e che il massimo della pena quindi fosse un cappottone da parte degli amici oppure l’apertura di un gruppo Facebook “Contro quelli che non conoscono Avatar e non si farebbero Nina Moric”.

E invece l’Irlanda ha deciso di approvare una legge che punisce con una sanzione di 25mila euro tutti quelli che usano immaginare Dio come una bellissima ballerina hawaiana che manovra le forze dell’universo roteando vorticosamente il suo gonnellino di paglia, o cose così.

Questa notizia mi ha fatto sganasciare e vomitare insieme(un esperienza mistica, quando ci riuscirete entrerete di diritto nel CDA dell’Inferno), dopodiché mi sono naturalmente chiesto: “Come saranno le cose in quel paese di figli di mignotta comunemente noto come Italia?

Una legge del 1930 considerava la blasfemia reato penale, ma bisogna capire i costumi dell’epoca: nel 1930 la faccia di Mara Maionchi avrebbe richiesto l’intervento della Buoncostume.
Dal ‘99 la blasfemia è diventata illecito amministrativo punibile con una lieve multa da 51 a 309 euro, il che, confrontato con la stessa Irlanda, la dice lunga su quanto il paese del Vaticano consideri realmente il proprio dio.

Non è reato invece bestemmiare la Madonna. La religione ha sempre discriminato le donne.

Certo, siamo ben lontani dall’essere impiccati per oltraggio al divino, come impone la sharia in alcuni paesi fondamentalisti tipo casa dei miei genitori.

Eppure, continuo a non sentirmi sicuro in un paese dove io posso essere accusato di aver parlato male di dio, e non posso accusare nessuno di aver parlato male di Frank Zappa.
Non sto qua ad invocare la libertà d’espressione, anche perché io sono contrario a qualsiasi cosa dia a Belpietro il diritto di spalancare la sua fogna.
Più che altro, mi stupisco di questo dio che invece di disintegrare all’istante chi lo ridicolizza, si limita a fargli una multa come un qualsiasi vigile urbano.
Anche se, analogia interessante, le due categorie più infamate dall’uomo sono proprio dio e vigili urbani.

Al fin della fiera mi resta una domanda, che in Irlanda mi costerebbe una bella multa: quand’è che Gesù, oltre a dire “lasciate che i bambini vengano a me”, ha chiesto a certi preti di fargli prima un “provino”?